sabato 12 settembre 2009

TRA I BON-BON (parte 1)





Aprì gli occhi intontita ancora dal torpore del sonno. Ma rimase talmente estasiata della visione che gli apparve intorno che subito si destò anche la mente. Era sicura di non conoscere quel posto. Eppure dove era stata per tutto questo tempo? Anzi tutta la sua vita, con chi e in che luogo l’aveva passata? L’unica cosa certa è che sapeva che quelle cose intorno a se erano veramente inusuali! Si mise a sedere ancora attonita e quel che vide è che era sdraiata su un letto di caramelle, ce ne erano davvero di tutti i tipi, forme e colori…

Ma dove diavolo sono capitata? Si chiedeva cercando di ricordare. Nemmeno un frammento di esistenza prima di quel risveglio la illuminò. Cercò di alzarsi tra tutte quelle caramelle su cui era sdraiata e si accorse della presenza di una piccola scala a chiocciola immersa nel buio, posta proprio sotto il letto. Gattonando con le mani sul ghiotto letto arrivò infine alla scala, ma prima di scendere non resistette alla tentazione di assaggiare una caramella tra le tante. La portò alla bocca con le mani un po’ esitanti ma appena la morse, si rese conto di non aver mai mangiato una cosa più deliziosa in vita sua, anche se in verità non rammentava quale altro cibo poteva aver assaggiato prima di questo. Ora si sentiva quasi più sicura di sé.

Si accinse a scendere la ripida e piccola scala che si faceva sembre più oscura, inghiottita dalle tenebre, ormai la illuminava soltanto la luce posta sopra sul letto di caramelle. Ma all’improvviso il panorama oscuro cambiò di colpo. Ora sì, scendeva sempre una scala che però non era più a chiocciola né tortuosa, bensì larga e con un corrimano di ferro per appoggiarsi, sulle pareti che racchiudevano la scala, intravide delle enormi lastre che sembravano essere specchi o cose del genere. Scendendo si mise davanti ad uno di questi che in effetti era uno specchio vero e proprio e finalmente vide la sua effige riflessa e per un attimo si fermò ad osservarsi come se non si fosse mai guardata in vita sua. E così questa sono io! Si diceva sfiorandosi il viso con le mani. Convenne con se stessa di essere veramente molto bella. Aveva dei lunghi capelli biondo cenere e gli occhi di un colore imprecisato, un corpo esile e dal colorito chiarissimo mentre le guance erano di un bel rosa vivo. Si allontanò dopo un po’, ma rimase estasiata vedendo che la sua immagine riflessa non si spostava con lei, rimaneva impressa nello specchio e la osservava in silenzio muovendosi a suo piacimento, poi si vide trasfigurata e prendere le sembianze di una vecchia strega con la pelle che sembrava in decomposizione. Si spaventò e corse veloce giù per la scala cercando di non guardare negli specchi, ma arrivata all’ultimo di essi, con la coda dell’occhio si osservò fuggire per essere certa di essere proprio lei la ragazza che si era affacciata sullo specchio poco prima dell’orribile strega. Era sempre la stessa donna di prima con i capelli biondo cenere stavolta però indossava un abito diverso e sembrava molto più provocante. Era ancora più terrorizzata dal fatto di non essere certa di essere lei o qualcun altro riflesso nello specchio, non ricordava che aspetto avesse prima di quell’assurdo risveglio. Qualcosa la distolse dai suoi pensieri turbati, una strana melodia sembrava provenire dal fondo delle scale, sembrava il suono di un flauto traverso. Con cautela la ragazza scese gli ultimi gradini rimasti, curiosa e affascinata dalla musica ammaliante.

Vi trovò una giovane donna seduta su un masso in una radura che sembrava come raccolta in un sontuoso palazzo di mattoni dall’aria un po’ fredda, sembrava abbandonato e la radura al centro rendeva il clima umido ma allo stesso tempo quasi accogliente. La ragazza aveva dei ricci capelli castani ed era vestita di nero, con tanto di pizzo un po’ ovunque e calzette colorate. Suonava un flauto traverso seduta sul masso con le gambe accavallate, racchiusa nella penombra del luogo, la musica sembrava entrare in ogni filo d’erba, in ogni singolo ramo degli alberi che si trovavano nella misteriosa radura e un raggio di luce chiara illuminava di traverso la giovane donandole un non so che di divino. Appena si accorse della ragazza bionda sull’ultimo gradino, smise di suonare e le chiese -E tu chi saresti?-. La ragazza imbarazzata rispose di non saperlo.
-Dai non preoccuparti troppo! Io sono Betty, e questo direi che è solo un sogno…- sorrise con un’espressione indecifrabile sul volto e la ragazza notò che aveva gli occhi di uno strano viola acceso, aveva come qualcosa di rabbioso in fondo all’anima che metteva una certa inquietudine.

-Sembri impaurita, da che cosa scappavi?- chiese Betty con il suo sguardo fiammeggiante, la ragazza si guardò un po’ intorno e poi imbarazzata rispose: -No niente. Credo di aver visto qualcosa in uno di quelli specchi.-
Betty rise di gusto, in modo quasi diabolico e poi rispose seria: -Non credere a ciò che vedi nello specchio. Gli specchi mentono sempre. Si divertono così!- la ragazza non comprese bene la frase, le sembrava la cosa più assurda che avesse mai sentito in vita sua, anche se non ricordava affatto di aver sentito qualcos’altro di assurdo.
-Ma come si esce da qui?- chiese timida mentre l’altra aveva ripreso a suonare la bellissima melodia
-Basta rendersi conto che è solo un sogno e poi ci si sveglia, è solo uno schiocco di dita. Prova!- la ragazza bionda sembrava confusa mentre l’altra sicura la esortava a provare. E’ solo un sogno si diceva, poi schioccò le dita con gli occhi chiusi.

In quel momento, in un’altra realtà, una ragazza si svegliò di soprassalto.
TO BE CONTINUED...

9 commenti:

  1. wow ma sei bravissima a scrivere ^^ complimentoniiiiii *_* aspetto il seguitoo ;)

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  2. grazie troppo gentile! ci sarà presto vedrai ;)

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  3. Concordo! Mi piace il tuo modo di scrivere: riesci ad essere semplice senza cadere nella banalità. Il racconto scorre piacevolmente, sia per il linguaggio sia per lo svolgimentod ella prova,che fra l'altro incuriosisce e riesce a suscitare attenzione. Fra l'altro, è stato molto intelligente mettere quelle foto accanto al racconto, che riescono a dare un'idea della protagonista ( e a farti desidera di svegliarti anche tu in mezzo a quelle fantastiche caramelle!XD) Attendo anche io il seguito! ^^

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  4. Grazie mille, in verità sono state proprio le foto a farmi venire in mente il racconto! Buffo no? Cmq tutte quelle buone caramelle fanno proprio gola :P
    Il seguito arriverà al più presto!

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  5. Amazing!!!!! Devo dire che ti è venuto proprio bene!!!! Aspetto con ansia il seguito!!!

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  6. ma quanto sei brava!!mi piace, la tua accurata ricerca di particolari e la dolce attesa,dettagliata e ricca,con cui,poi, il lettore divora il tuo scritto(io!!)niente è lasciato al caso(qui conta la passione per lo scrivere);il fatto che il racconto è nato,dalla posa della tua bambola,tra le caramelle,denota la tua spiccata fantasia e precisione letterale.Contina cosi',che sei forte^;^

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  7. Grazie Eli!!!
    che dire? scrivere è la mia passione più grande, mi piacerebbe scrivere per il cinema per questo che mi è sembrato così naturale allegare il racconto e farlo nascere dalle mie foto... poi diciamo che la fantasia ha fatto tutto il resto!;)
    poi aggiungiamo anche il fatto che frequentare lettere e filosofia, aiuta notevolmente eheh...
    è già pronto il seguito, lo posterò stasera stessa (studio permettendo!)

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  8. che bello!!studi lettere e filosofia!!!le ho studiate anch'io,alle scuole superiori,pero' la psicologia,aveva un posto speciale nel mio cuore,anche se poi,è andata com'e' andata...se la tua volonta', è pari alla tua tenacia,nel riuscire a realizzare i tuoi sogni,ti auguro di conquistare tutto cio' che ti sei prefissata!!adoro i giovani, con le idee chiare e soprattutto la voglia di fare^;^prestissimo leggero' il seguito del racconto...baci

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  9. Grazie tante Eli, stai certa che mi impegnerò al massimo per fare ciò che voglio!
    un bacio, quando vuoi... il racconto è già lì ^^

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