martedì 29 settembre 2009

TRA I BON-BON (parte 3)


Liz aprì gli occhi rilassata e riposata, era sdraiata su qualcosa di molto morbido. Un grande cuscino soffice. Ma guarda proprio come una principessa delle fiabe, pensò stiracchiandosi con grazia. Ormai i sogni non facevano più così paura anche se ancora non ne aveva colto il senso. Si guardò intorno, era un mondo sempre nuovo ai suoi occhi, ma stavolta al posto di vedere qualcosa di piacevole si spaventò nel vedere che lei era rinchiusa in una stanza su un cuscino e intorno a lei, vi erano sbarre che la separavano da tutto ciò che era fuori.
-Che cosa significano queste sbarre? Ora come farò ad uscire da qui?- chiese disperata a voce alta, ma non fece in tempo a finire la frase che subito le fessure si fecero più larghe affinché la ragazza bionda potesse riuscire a passare. Notò che c'erano delle foglie rampicanti attaccate alle sbarre di ferro come se dietro di esse ci fosse un giardino. Liz sfiorò qualche foglia con la mano, al tatto erano tenere e fragili come se fossero state appena nate. Poco dopo si fece coraggio e oltrepassò senza problemi le sbarre tanto temute e come immaginava si ritrovò in un meraviglioso giardino. Camminando per un po' notò che le piante diventavano sempre più imponenti e fitte, fino a che il giardino si trasformò in una foresta e dopo aver girato in cerca di una via d'uscita o di una strada già vista, comprese di essersi irrimediabilmente persa e cominciò ad avere paura.


Poi da quel silenzio tombale si sentì un flebile suono, che piano piano si fece sempre più intenso. Liz riconobbe che era senza ombra di dubbio la melodia di un flauto, con la speranza che fosse di nuovo Betty si precipitò verso il suono amico, ma scoprì che non era affatto la ragazza dagli occhi viola a suonarlo. Era piuttosto una specie di folletto dalla pelle verdastra e vispi occhietti neri ed era lì alla fine della radura su uno strano tappeto colorato celeste, in mezzo al nulla. Appena vide Liz smise subito di suonare ed esclamò un ciao con entusiasmo. La ragazza estasiata dall'aspetto dell'essere, mormorò in risposta un ciao strozzato.
-Io sono Tim, e vivo qui in questa foresta. Tu chi sei? Non ti ho mai visto da queste parti!- disse l'essere dalla pelle verde e i suoi occhi si accesero proprio come quelli di Betty.
-Io sono Liz e sto cercando di capire qual'è la mia strada in questo mondo assurdo... Tu per caso, conosci una certa Betty?- chiese alla fine timidamente.
-Certo, ogni cosa qui solitamente appartiene a lei, ma forse...- e sulle sue labbra si dipinse un ghigno: - ...forse ora ha trovato... una degna rivale!-
-Ma che dici? Io? No, ti stai sbagliando! Io cerco solo di capire chi sono, e Betty più volte ha cercato di aiutarmi, non è di certo una mia nemica!- Tim rise sommessamente tra sé e a Liz parve di sentire un “per ora” appena sussurrato tra le labbra.
-E cosa ti avrebbe detto la tua “amica” Betty per aiutarti a trovare te stessa? Ti ha detto come fare per caso?- chiese in tono di sfida e la ragazza ne ebbe quasi paura.
-Mi ha detto che lei si è ritrovata... dentro uno specchio... mi pare. Ma io mi sono specchiata tante volte e ho visto solo la mia immagine riflessa, a volte addirittura mutava e alla fine... non so nemmeno come sono fatta.-
-Eh lo so! Gli specchi mentono sempre!- disse Tim come se la sapesse lunga, poi si avvicinò alla ragazza in un lampo, tanto veloce che lei a malapena lo vide muoversi.
-Ma forse... non hai guardato nello specchio giusto! Non sai che ci sono vari tipi di specchi? E come è stato per Betty, tu ne troverai uno che ti rivelerà chi sei veramente e dove ti riconoscerai all'istante!- Liz ascoltava con avidità ogni parola del folletto e cominciava a divenire curiosa di vedersi e di conoscersi: -E dove riuscirò a trovare il mio?-
-Ricorda mia cara, lo specchio è solo un mezzo per capire, non ce n'è uno speciale solo per te, Betty riesce a vedersi in ogni specchio indifferentemente, tu devi solo trovare il modo di arrivare alla tua anima, solo così vivrai la tua vita fuori dal sogno. Per esempio, hai mai provato a guardare la tua immagine in uno specchio d'acqua?-
-Uno specchio d'acqua? Non ne ho mai visto uno!-
Il folletto sorrise inarcando un lato della bocca e le fece cenno di seguirlo nella foresta. Dopo pochi passi si fermò davanti ad un cespuglio e lo scostò con gli occhi luccicanti:
-Ora guardati per la prima volta!-
Liz si avvicinò un po' impaurita e vide un piccolo stagno, in ginocchio si osservò nell'acqua aspettando che l'immagine di se stessa apparisse sulla superficie, quando in quel momento Tim la spinse e lei finì con la faccia nello stagno.
Inizialmente chiuse gli occhi, ma con sua sorpresa quando li riaprì non aveva acqua intorno, si sentì come incastonata e sospesa tra due mondi e per la prima volta, finalmente vide l'immagine di se stessa.



Elizabeth era sdraiata sul prato davanti ad un lago, in compagnia del suo nuovo amico Jules. Si erano incontrati un paio di volte all'università e lui non si era lasciato scappare l'occasione di offrirle un caffè al bar dopo le lezioni. Ma Elizabeth si dimostrava sempre un po' diversa, a volte la sua personalità era influenzata da Betty che appariva negli specchi e consigliava la sua amica. Quando c'era lei, Elizabeth era sempre piena di sé e il suo fascino catturava Jules come in una morsa da cui era impossibile sfuggire.
Nonostante Betty l'avesse messa in guardia dicendo di stare attenta con lui, Elizabeth non aveva potuto dir di no all'offerta di una passeggiata al lago. Era una giornata estremamente piacevole e i due conoscenti sedevano davanti allo specchio d'acqua parlando allegramente. Liz era lì e si guardava parlare a quel ragazzo dagli occhi verdi, arrossendo ogni volta che il giovane le faceva un complimento o una battuta.
E' così carino! Diceva Liz senza sosta, e con immensa sorpresa notò che anche la ragazza che stava osservando sembrava spesso a disagio e arrossiva insieme a lei. Ormai non c'erano dubbi, stava osservando se stessa. Jules era di certo felicissimo di vedere Elizabeth così propensa al riso e improvvisamente timida e indifesa, era totalmente un'altra persona ora e la cosa lo confondeva e lo accattivava ancora di più.
TO BE CONTINUED...

6 commenti:

  1. questa Liz sta diventando un'eroina...^;^quante avventure le fai vivere!!brava Veronica;-))mi è piaciuta la nuova new entry Tim ;0) aspetto risvolti..ah.. poi hai fatto le intorchiate alle mandorle?baci baci

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  2. Ciao Eli, no le intorchiate non le ho ancora fatte, le farò presto ora che ho dato anche l'ultimo esame della stagione ^^!
    i risvolti arriveranno vedrai... non deludo mai i miei accaniti lettori (quei pochi che ci sono hihihi!)

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  3. Bene, a quanto pare non ha preso il commento che avevo scritto l'altra volta quindi vediamo di riscrivere...
    La storia continua ad essere molto molto interessante e carina, di piacevolissima lettura e finora ben costruita...sempre più carino l'accostamento delle foto col testo, complimenti! :)
    Morale: non vedo l'ora di continuare a leggere! Vai così, Tridora! :)

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  4. grazie tante Alex! povero... hai anche dovuto riscriverlo! leggerai presto il seguito vedrai... un bacione grande!

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  5. wow!!brava!l'ultimo esame^;^ allora si deve festeggiare ;0) vediamo, se i "fornelli" di Veronica,s'infiammano di bonta',come quelli di papa';-)buon sangue,non mente!baci baci

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  6. vedremo vedremo! ah scusami... tanto per precisare una cosina: Rocco non è il mio papà! :) è il compagno di mia madre!
    diciamo che nelle mie vene allora non scorre molto buon sangue dal punto di vista culinario... si vede che non ho preso dai miei perchè effettivamente so cucinare molto bene! appena avrò tempo di prepararle farò un bel post in tuo onore ^^.
    un baciotto.

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