martedì 6 ottobre 2009

IL MISTERO DEL FALCO




“Il mistero del falco” (“The maltese falcon” in lingua originale) del 1941, diretto da John Huston, è considerato una pietra miliare tra i film noir, quando questo particolare genere attraversava i suoi anni migliori nel decennio dal 1940 al 1950. In verità il noir non è da considerarsi propriamente un genere visto che i registi di quegli anni non si rendevano conto di aver realizzato film noir, è stata la critica degli anni successivi a definire i “crime movies” di quel decennio come film noir. Le atmosfere, i temi loschi, sono state usate negli anni '90 fino ai giorni nostri, molti film moderni sono infatti definibili noir ma hanno abbandonato alcune caratteristiche tipiche dei film dal '40 al '50 che non si adattano ai film di oggi. Il termine “noir” nasce però in Francia molti anni prima del 1940, usato per definire quei film americani che avevano trame intricate e temi oscuri. Il noir era collegato indiscutibilmente al realismo poetico francese degli anni '30.


Trama:
La trama presenta delle caratteristiche tipiche del noir, a partire dalla classica figura del detective, largamente usata in quegli anni soprattutto per i film gialli. Ma al contrario del detective del giallo che risolve i misteri grazie alla sua astuzia, il detective noir è quasi sempre corrotto, attaccato al denaro e svolge lavori sporchi. Spesso il detective è un personaggio decadente amareggiato dalla vita che si ritrova intricato nelle vicende senza un motivo preciso, che spesso lo conducono alla rovina o peggio, alla morte.
Il protagonista ne “Il mistero del falco” è un detective privato chiamato Sam Spade, interpretato da Humphrey Bogart, che ha uno studio con un suo collega. Una donna cerca aiuto presentandosi allo studio, per ritrovare la sorella minorenne scappata con un uomo pericoloso. La donna in questo caso, è la classica dark lady noir: sembra debole e indifesa mentre invece è immischiata in losche faccende, coinvolge il protagonista e lo abbandona dopo averlo sedotto, per ottenere ciò che desidera. Questi personaggi femminili si presentavano così poiché in quel periodo cominciava a prendere piede una certa misoginia, si diffidava da donne in carriera che cercavano la propria autonomia, ed è per questo che il cinema fa vedere le donne come un pericolo, una minaccia per l'uomo, con le sembianze di una femme fatale. Come in questo caso, la donna si presenta come fragile per farsi aiutare per poi rivelare i suoi veri interessi.
Il caso della donna viene seguito dal collega di Spade, Archer. Spade sarà chiamato nel cuore della notte poiché il suo collega è stato trovato ucciso sul luogo del pedinamento. Da qui in poi, il detective cercherà di capire perché il collega è stato ucciso, in parallelo con la polizia che sospetta di lui e gli sta alle calcagna. Si scoprirà che la vicenda ha a che fare con un falco ricoperto di pietre preziose, un dono dei Cavalieri di Malta al re di Spagna Carlo V (come spiegato all'inizio del film). Il detective si troverà coinvolto alla ricerca di questo oggetto e si scoprirà che la dark lady per avere il falco sarà pronta a fare qualsiasi cosa. Il detective non si fiderà mai completamente, la accuserà di recitare sempre una parte nascondendo la verità.
Tutti quanti cercano il falcone maltese, tra cui: la dark lady, un collezionista che ha l'aspetto di un uomo grasso, come è tipico nel film noir caratterizzare i personaggi laterali (cioè che non hanno una parte principale) con fisionomie curiose o bizzarre, un altro esempio è Joel Cairo interpretato da Peter Lorre che è uno psicopatico che si presenta come un effeminato, violento e dolce al tempo stesso.

Letteratura:
Il film è tratto dal romanzo di Dashiell Hammett “The maltese falcon” del 1930, già utilizzato nel '31 e nel '36 per due film prodotti dalla Warner che ne comprò i diritti.
Il libro presenta delle caratteristiche tipiche della sceneggiatura cinematografica, come ad esempio la scena in cui Spade viene svegliato nel cuore della notte dal telefono che annuncia la morte del collega: noi vediamo nel buio una mano che a tastoni cerca la cornetta del telefono, nel libro è descritto dettagliatamente allo stesso modo, non fa capire subito a chi appartiene la mano. I personaggi descritti nel romanzo sono molto particolareggiati. Ad esempio Spade viene descritto come un uomo corpulento, con una “v” ricorrente sul viso, sembra un diavolo biondo. Mentre Humphrey Bogart interpretata Spade come un disilluso a volte anche sadico, ad esempio quando sta per dare un pugno a Joel Cairo, sfoggia un sorriso maligno.

Inquadrature:
Mentre il romanzo ha una struttura piuttosto classica, John Huston usa l'inquadratura lunga (long take). Solitamente nel cinema degli anni '20 e '30 non si riprendeva l'ambiente nella sua interezza, veniva ripreso un personaggio alla volta con campo e controcampo. Il long take era molto raro in quegli anni. Ampiamente usata nel noir è la soggettiva (ciò che vede un personaggio intradiagetico) e viene usato spesso il grandangolo per dare distorsione alle immagini. Nel caso de “Il mistero del falco” si riprende solitamente tutto dal basso, nello studio cinematografico vengono costruiti anche i soffitti, cosa che non si faceva mai vedere nell'inquadratura classica. La visione dal basso fa sembrare le figure più imponenti, come ad esempio il collezionista grasso sembra ancora più enorme. Essendo in bianco e nero, come solitamente avviene nel noir anni '40-'50,si hanno delle ombre nette o accentuate. Gli interni sono bianchi e spaziosi per avere contrasto maggiore con i personaggi.
Al contrario del romanzo il film inizia con la presentazione del famoso falcone maltese, viene spiegato cos'è con delle scritte che scorrono sullo schermo. Mentre nella seconda scena si vede il ponte di San Francisco che non c'entra nulla con la leggenda dell'inquadratura precedente, questo per dare allo spettatore un senso di disorientamento: come i protagonisti si trovano intricati in situazioni che non comprendono, spesso lo spettatore del film noir si troverà disorientato a causa di sogni, ellissi temporali e inquadrature asimmetriche.

4 commenti:

  1. Però, bella recensione, molto professionale...tra l'altro mi ricorda parecchio i film del genere che vedevo quando ero piccolo.Questo non ricordo se l'avevo visto, ma visto che c'è Humphrey Bogart potrei fare lo sforzo di cercalo e vederlo dopo aver letto la tua critica, così dopo potrei criticare la tua critica! :D eheheh
    Cmq, scherzi a parte mi piace, è ben scritta, non sono un esperto e quindi non so se hai detto tutto quello che c'era da dire ma mi è piaciuta.
    Compliments! ;)
    Bye

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  2. direi che mi sono limitata a dire quello che sapevo in proposito... l'ho studiato all'università!
    metterò altri film sul noir e cercherò di essere esauriente nel dire tutto quello che so...
    vedilo se lo trovi! un bacio

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  3. si si,Veronica,mi piacciono i films noir...pensa che, da alcune foto di mamma tua....ho fatto scaturire quasi una storia alla Cristhie...s'è divertita...Bogart mi ha sempre affascinato molto;stranamente, non mi ricordo di aver mai visto, questo film,sarebbe bello cercarlo in archivio e visionarlo.Complimenti per la recensione!brava, brava :)quando si studia davvero,i frutti si raccolgono..e che frutti!baci baci

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  4. wow addirittura una storia improntata sul giallo! sarei curiosa di leggerla!
    grazie x i complimenti penso che ne farò altre su questa base, così anche i film più sconosciuti si capiscono meglio e magari interessano anche!

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